Lord Acton di Dario Antiseri
"Ostacoli alla libert� sono non solo le oppressioni politiche e sociali, ma anche la povert� e l'ignoranza". "Lo Stato ideale � quello in cui la libert� � sufficientemente tutelata sia contro il governo sia contro il popolo" LORD ACTON
�La mia storia � quella di un uomo che ha iniziato credendosi un cattolico sincero e un sincero liberale; che quindi ha rinunciato a tutto quello nel cattolicesimo che non era compatibile con la libert�, e a tutto quello che in politica non era compatibile con la cattolicit��. Questo scrive di se stesso Lord Acton, il pi� significativo rappresentante del cattolicesimo liberale inglese. Liberale attento ai diritti di propriet�, Acton non volle affatto ignorare i diritti della povert� � e ci� se non altro per la ragione che �ostacoli alla libert� sono non solo le oppressioni politiche e sociali, ma anche la povert� e l�ignoranza�. In ogni caso, il nucleo centrale del pensiero di Acton consiste nell�idea che la coscienza ha il diritto e il dovere di giudicare l�autorit�. �La libert� � il regno della coscienza�; �In fondo tutta la libert� consiste nel preservare la sfera interna dall�invadenza del potere statale. Questo rispetto per la coscienza � il seme di ogni libert� civile e il modo in cui il cristianesimo � stato al suo servizio�. N� � da credere, precisa Acton, che la libert� sia un pacifico dato di fatto: �La libert� � non un dono ma una conquista; � uno stato non di riposo ma di sforzo e crescita [�] non un dato ma uno scopo�. In altri termini, la libert� non � affatto un prodotto della natura, quanto piuttosto della civilt� avanzata. La libert� del buon selvaggio � un�invenzione, pura mitologia, �noi invece intendiamo la libert� come il prodotto lento e il risultato pi� alto della civilt��. Detto diversamente: �La libert� non � originaria, necessaria o ereditaria. Deve essere conquistata [�] Questa � la teoria medievale. Non sei libero, se non provi il tuo diritto a esserlo. La libert� � medievale, l�assolutismo � moderno�. La libert� �, dunque, il regno della coscienza e, di conseguenza, l�etica ha il primato sulla politica. L�ubbidienza � tale unicamente se � ubbidienza alla coscienza. �La coscienza � scrive Acton � mi suggerisce l�immagine di una fortezza inespugnabile, al cui interno un uomo realizza la formazione del carattere e sviluppa il potere di resistere all�influenza dell�esempio e alla legge delle masse�. Ma appello alla coscienza significa appello alla responsabilit� individuale. E qui � da rinvenire la base teorica sulla quale Acton costruisce la sua netta opposizione all�ultramontanismo: il papismo �, a suo avviso, differente dal cattolicesimo � e gli ultramontanisti, con la loro totale dipendenza dal papa, non avrebbero fatto altro che abbracciare comportamenti deresponsabilizzanti. �La libert� di coscienza � la prima delle libert��; e �se la coscienza � il fondamento della libert�, anche la religione lo �; ed �� stato grazie alla coscienza che la religione ha servito la causa della libert��. E �pi� la coscienza viene in primo piano, pi� consideriamo non quello che lo Stato realizza, ma quello che permette che sia realizzato�. Per questo � afferma Acton - �lo Stato ideale � quello in cui la libert� � sufficientemente tutelata sia contro il governo sia contro il popolo�. E da qui ulteriori conseguenze: come quella del diritto di associazione che �� anteriore allo Stato in essere�; o come l�idea che �il fondamento del buongoverno sono le autorit� divise o, piuttosto, moltiplicate; che �le istituzioni sono non un fine, ma un mezzo�; che �la libert� consiste nella divisione dei poteri, mentre l�assolutismo equivale alla concentrazione dei poteri�. E, da ultimo, la grande e pi� nota massima di Lord Acton: �Il potere tende a corrompere e il potere assoluto corrompe in modo assoluto�. Convinto che il vero liberale vede �la libert� come fine e non come mezzo�, Acton asserisce che la prima qualit� di un liberale � quella di rivendicare le stesse cose per s� e per gli altri, �non amare le eccezioni e i privilegi, pensare a tutti gli uomini e a tutti i poeti, riconoscere i diritti degli individui, come derivati dalla natura e universali�. E� in questo orizzonte che Acton immerge la sua difesa della dignit� e responsabilit� sia dei singoli individui che dei corpi intermedi, autentiche dighe contro le pretese onnivore dell�assolutismo. �L�assolutismo moderno � fin dal suo sorgere � ha avanzato pretese su ogni cosa in nome del potere sovrano. Commercio, industria, letteratura, religione sono stati dichiarati affari di Stato, il quale, conseguentemente li ha fatti propri e controllati�. Senonch�, ribatte Acton, �l�istruzione appartiene al potere civile e per le stesse motivazioni addotte per commercio, industria, letteratura e religione rivendica il diritto di non essere considerato affare di Stato�. Un ammonimento, questo, che ancor oggi, nel nostro Paese, dovrebbe far pensare quanti non si preoccupano del quasi monopolio statale dell�istruzione che in Italia intossica il nostro sistema scolastico. Verso la fine della sua vita Acton scrive di se stesso: �Nel corso della mia carriera sono spesso stato oggetto di diffamazione e ho provocato molte critiche. E sono certo che questo capiter� anche in futuro [�] Mi dispiace solo di aver dato dolore a singole persone. Che io abbia offeso suscettibilit�, ferito pregiudizi e contraddetto molte opinioni inveterate, � come dire che ho lavorato onestamente e senza compromessi�.
Nota bio-bibliografica John Emerich Dolberg Acton nacque a Napoli nel 1834; la sua famiglia era di nobili origini e dalla mentalit� cosmopolita; crebbe poliglotta: in famiglia Acton parlava in inglese con I suoi figli, con sua moglie parlava in tedesco, in francese con la cognata e in italiano con la suocera. Studi� in una scuola cattolica sotto la guida del futuro cardinale Wiseman; a motivo della sua appartenenza alla Chiesa cattolica, non pot� frequentare l�Universit� di Oxford; ebbe, per� la fortuna di studiare a Monaco dove gli fu possibile seguire l�insegnamento del pi� famoso esponente del cattolicesimo liberale tedesco dell�epoca, e cio� di Ignaz von Dollinger. Aveva 25 anni allorch� venne eletto deputato; rest� per sei anni alla Camera dei comuni e, senza farsi troppo distrarre dall�attivit� parlamentare, non tralasci� mai i suoi studi di storia e di politica; direttore di riviste, come The Rambler e Home and Foreign Review, vi difese la prospettiva del cattolicesimo liberale in forte polemica con gli ultra-montanisti, i quali bollavano come eretici quanti non si sottoponevano in tutto e per tutto al volere del Papa; contrario alla proclamazione del dogma dell�infallibilit� pontificia, Acton venne combattuto dal cardinale Manning il quale tent� di farlo scomunicare. Fu uno dei pi� celebri storici e autorevoli intellettuali dell�et� vittoriana. Fu animatore del movimento cattolico-liberale che verr� emarginato dalla Chiesa al Concilio Vaticano con la vittoria dell�infallibilismo di Pio IX. Deputato alla Camera dei comuni, venne successivamente nominato tra i pari, primo cattolico ad entrare nella Camera dei Lords. Amico, sostenitore e consigliere di William Gladstone, ispir� in molte decisive occasioni la politica dei governi liberali. Nel 1877 Lord Acton concepiva l�ambizioso progetto di una storia universale incentrata sullo sviluppo della libert� attraverso i secoli. Doveva essere nelle sue intenzioni il manifesto ideologico del liberalismo gladsoniano. Questo grande progetto non sarebbe mai stato realizzato, ma rimangono molti scritti che di quel disegno raccolgono l�ossatura essenziale. L�opera � stata pubblicata in Italia con il titolo La storia della libert�. Acton venne nominato barone dalla regina Vittoria nel 1869; nel 1895 ottenne la nomina a professore di storia moderna ad Oxford, proprio nell�Universit� che non l�aveva accolto come studente. Primo curatore della Cambridge Modern History, Lord Acton mor� in Germania nel 1902. (Tratto da Dario Antiseri, Cattolici a difesa del mercato, a cura di Flavio Felice, Rubbettino 2006)
Per saperne di pi�: Storia della libert�.Lord Acton, a cura di Eugenio Capozzi, Ideazione, Roma 1999. R. PEZZIMENTI, Il pensiero politico di Lord Acton, Studium, 1992; P. GUIETTI, Il pensiero politico di Lord Acton, Introduzione a J. ACTON, Il dovere della libert�. Pensieri di un Whig, a cura di J. R. Fears e P. Guietti, Libri Liberal, Firenze, 2000
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