In cosa
crediamo
Rilancio e diffusione del pensiero liberale
Crediamo nel rilancio del pensiero liberale, specialmente quello di
ispirazione cattolica. Ci riferiamo in primo luogo al liberalismo americano e
non in quello illuministico francese, alla Costituzione di Filadelfia e non in
quella giacobina di Parigi. Madison, Jefferson, Tocqueville sono maestri di
libertà più sicuri e affidabili che Rousseau o Robespierre. L’idea di una
ragione con la minuscola, consapevolmente sperimentale e fallibile, strumento
di ogni donna e uomo, sorella del buon senso da un lato e della fede
dall’altro, ci appare assai più sicura e affidabile di una Ragione con la
maiuscola che pretende di ergersi sopra ogni coscienza, avendo nello Stato e
nella Scienza i due guardiani assoluti di un potere che inevitabilmente
finisce per schiacciare il primato della persona nella società che è
l’orizzonte primo e ultimo di ogni pensiero liberale.
Modernizzazione del Paese
Crediamo che non esista alcuna possibilità che l’Italia regga la “sfida della
libertà”, se la politica tanto nazionale quanto locale non raccoglie, da
subito, la “sfida della modernizzazione”. L’Italia sta ancora duramente
facendo i conti con un modello di sviluppo e di coesione che scaricava per
intero il proprio costo sulle generazioni future e sugli equilibri finanziari
e valutari del paese: un modello oggi semplicemente insostenibile, che ha
premiato il privilegio contro il diritto, l’inefficienza contro
l’investimento, la rendita contro la produzione, la “garanzia” contro
l’iniziativa di rischio, la protezione contro la concorrenza, la “posizione”
contro il merito, la conservazione contro l’innovazione. All’interno e
all’esterno del continente europeo, gli ultimi decenni hanno invece premiato i
paesi e i governi che hanno realizzato riforme liberali, innovative e di
mercato, tanto sul piano economico-sociale, quanto su quello
amministrativo-istituzionale. E’ a questi paesi che occorre guardare con
fiducia. Ciò che li unisce non è stato il colore dei governi, ma il segno
delle loro politiche. A connotare il loro successo è stata la qualità della
reazione alla paura dell’integrazione competitiva dei mercati e dei sistemi
economici. Dare una risposta di fiducia e di concretezza alle molte paure che
la globalizzazione inevitabilmente porta con sé, convincere delle grandi
opportunità di sviluppo civile ed economico che essa offre, costituisce il
primo banco di prova della maturità delle classi politiche e della loro
volontà riformatrice. Su questi temi abbiamo l’ambizione di contribuire al
rafforzamento delle posizioni e delle proposte liberali, liberiste e
democratiche.
Siamo convinti che, mai come in questa epoca, il genere umano si trovi
di fronte a un bivio decisivo: esso ha le disponibilità tecniche per
raggiungere inauditi traguardi di progresso ma può anche mettere in atto
azioni distruttive sino a poco tempo fa inconcepibili. L’uomo può essere
l’Ulisse che continua a varcare sempre nuove colonne d’Ercole oppure il popolo
del Titanic che inconsapevolmente si avvia verso la propria distruzione.
Laici e cattolici
Crediamo che debba evolversi il rapporto tra chi crede, come noi, e chi
non crede, nel superamento dei vecchi steccati tra cattolici e laici. Crediamo
che la vera sfida oggi non è quella tra guelfi e ghibellini, tra clericali e
liberali come molti ancora si ostinano a credere bensì tra i liberali,
cattolici e laici, che ancorano il loro pensiero e la loro azione a un
principio di verità e all’idea di un bene comune e tra i non-liberali che
viceversa la imprigionano in un vuoto di verità, che legano la libertà alla
liceità che tutto può e, dunque, si condannano al nichilismo. È per questo
motivo che ci ispiriamo a quei cattolici democratici di ispirazione liberale
che rispondono al nome di Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi. Il Centro
Cattolico Liberale è impegnato nle favorire un nuovo storico incontro in
Italia tra l’umanesimo laico e l’umanesimo cattolico nel quadro dei principi
di un liberalismo condiviso. È impegnato nel rilancio e nella diffusione del
cattolicesimo liberale, un filone che ci conduce a Dante, a Manzoni e poi, via
via, su un terreno più filosofico e politico a Rosmini, Sturzo e De Gasperi.
Famiglia ed
educazione
Crediamo e vogliamo una società della libera scelta e della
responsabilità. Nella sfera familiare, primo ed essenziale nucleo sociale, le
scelte debbono riconoscere un’elasticità adeguata ai tempi senza però
incamminarsi lungo la strada della innaturale e falsa equiparazione. Nella
sfera educativa, dove il sacrosanto diritto all’istruzione per tutti, che va
difeso e promosso, deve essere armonizzato e non contrapposto al diritto delle
famiglie di veder crescere i propri figli secondo una educazione coerente coi
propri principi. E’ questa la sola via che permette un dialogo tra scuole e
famiglie e infine un dialogo tra genitori e figli.
Diritto
sociali
Sul terreno dei diritti sociali, riteniamo che vada completamente
ripensato il sistema di welfare al fine di adeguarlo alle novità di una
società che non può più coltivare l’utopia di un’assistenza statale che
protegga l’uomo durante l’intero arco della sua vita. Crediamo invece in un
sistema capace di persuadere il cittadino attraverso una tassazione
radicalmente ridotta, in un sistema che deve stare sempre più sulle spalle del
singolo, crediamo nella necessità di un’opera di costruzione di un sistema di
fondi e assicurazioni che lo protegga, assieme alla sua famiglia, nelle
difficoltà della vita.
Lavoro
Ci battiamo perché prevalga, in tutti campi della vita professionale,
una cultura di “liberazione del lavoro”. Deburocratizzazione e semplificazione
amministrativa, libertà delle licenze e degli orari, superamento del
corporativismo e degli ordini professionali, flessibiltà del mercato del
lavoro.
Investimenti
Nuovi investimenti e incentivi pubblici sono invece necessari nel campo
della formazione, della ricerca, della modernizzazione industriale e della
competizione culturale. Sono queste le colonne d’Ercole del futuro, sono
queste le sfide che i nuovi mercati mondiali lanciano ai vecchi. Ma non
dobbiamo avere paura, al contrario, dobbiamo accettare la sfida e vincerla
grazie alla nostra creatività, alle nostre idee, ai nostri valori.
Stato, persona e società civile
Crediamo nell’irrinunciabile primato della persona sullo Stato. Siamo
convinti che, nella nostra democrazia, debbano assumere un nuovo profilo ed un
nuovo rilievo tutte quelle associazioni e quei corpi sociali intermedi che
traggono impulso dalla vita e dall’auto-organizzazione della società civile. I
corpi intermedi possono diventare veri sensori della politica e protagonisti
della società oltre che una guida sicura nei processi di sviluppo.