La nostra filosofia
Dario Antiseri, Cattolici a difesa del mercato
Rocco Buttiglione, Il ruolo dei cattolici-liberali nel quadro politico attuale
Rocco Buttiglione, Il ruolo dei cattolici-liberali nel quadro politico attuale
Cattolici a difesa del mercato (*)
di Dario Antiseri
Premessa
"Sono convinto che, se la frattura tra il vero liberalismo e le convinzioni religiose non sarà sanata, non ci sarà alcuna speranza per la rinascita delle forze liberali. Ci sono oggi in Europa molti segnali che indicano tale riconciliazione più vicina di quanto non lo sia stata per lungo tempo, e che mostrano come molte persone vedano in essa la sola speranza per preservare gli ideali della civiltà occidentale». Questo affermò Friedrich A. von Hayek, il 1 aprile 1947, nella Relazione del convegno in cui venne fondata la Mont Pélèrin Society. Idea, questa di Hayek, valida e urgente oggi, così come valida e urgente era sessant’anni fa e che, pur in contesti storici differenti, trova un’articolazione teorica in un’imponente tradizione di pensiero: la tradizione del cattolicesimo liberale che annovera tra i suoi esponenti figure come quelle di A. de Tocqueville, F. Bastiat, A. Rosmini; e poi, di W. Röpke, K. Adenauer, L. Einaudi, L. Sturzo; e, ai nostri giorni, di M. Novak, J-Y Naudet, J. Garello e A. Tosato. Sono trascorsi dieci anni dalla prima edizione di Cattolici a difesa del mercato. Questa nuova edizione esce arricchita con la presentazione dei contributi di altri esponenti del cattolicesimo liberale: Lord Acton per il passato; Leonard Liggio, Alejandro Chafuen, Philippe Nemo e Lucas Beltrán per i nostri giorni. Tutto questo nella persuasione, per dirla con Wilhelm Röpke, che “il liberalismo non è, nella sua essenza, un abbandono del cristianesimo, bensì il suo legittimo figlio spirituale".
(*) Il presente documento E' tratto da D. Antiseri, Cattolici a difesa del mercato, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2005. Si ringrazia l’autore e l’editore per aver autorizzato la pubblicazione del presente quaderno.
di Dario Antiseri
Premessa
"Sono convinto che, se la frattura tra il vero liberalismo e le convinzioni religiose non sarà sanata, non ci sarà alcuna speranza per la rinascita delle forze liberali. Ci sono oggi in Europa molti segnali che indicano tale riconciliazione più vicina di quanto non lo sia stata per lungo tempo, e che mostrano come molte persone vedano in essa la sola speranza per preservare gli ideali della civiltà occidentale». Questo affermò Friedrich A. von Hayek, il 1 aprile 1947, nella Relazione del convegno in cui venne fondata la Mont Pélèrin Society. Idea, questa di Hayek, valida e urgente oggi, così come valida e urgente era sessant’anni fa e che, pur in contesti storici differenti, trova un’articolazione teorica in un’imponente tradizione di pensiero: la tradizione del cattolicesimo liberale che annovera tra i suoi esponenti figure come quelle di A. de Tocqueville, F. Bastiat, A. Rosmini; e poi, di W. Röpke, K. Adenauer, L. Einaudi, L. Sturzo; e, ai nostri giorni, di M. Novak, J-Y Naudet, J. Garello e A. Tosato. Sono trascorsi dieci anni dalla prima edizione di Cattolici a difesa del mercato. Questa nuova edizione esce arricchita con la presentazione dei contributi di altri esponenti del cattolicesimo liberale: Lord Acton per il passato; Leonard Liggio, Alejandro Chafuen, Philippe Nemo e Lucas Beltrán per i nostri giorni. Tutto questo nella persuasione, per dirla con Wilhelm Röpke, che “il liberalismo non è, nella sua essenza, un abbandono del cristianesimo, bensì il suo legittimo figlio spirituale".
Roma, settembre 2005
Flavio Felice
(*) Il presente documento E' tratto da D. Antiseri, Cattolici a difesa del mercato, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2005. Si ringrazia l’autore e l’editore per aver autorizzato la pubblicazione del presente quaderno.
Il ruolo dei cattolici-liberali nell'attuale quadro politico
di Rocco Buttiglione
E' diffusa fra i cattolici la convinzione che una politica cristiana debba necessariamente guardare a sinistra perché non possiamo non farci carico del problema dei poveri. La sinistra è dalla parte dei poveri e dunque i cristiani in politica devono stare a sinistra o quanto meno guardare a sinistra.
E' giusta ed accettabile questa convinzione?
di Rocco Buttiglione
E' diffusa fra i cattolici la convinzione che una politica cristiana debba necessariamente guardare a sinistra perché non possiamo non farci carico del problema dei poveri. La sinistra è dalla parte dei poveri e dunque i cristiani in politica devono stare a sinistra o quanto meno guardare a sinistra.
E' giusta ed accettabile questa convinzione?