USA, il ritorno della diplomazia
di Alia K. Nardini
Il viaggio di Barack Obama in Italia in occasione del G8 dell’Aquila –al quale è seguito anche il suo primo incontro con Benedetto XVI- si è svolto nel nome di un concetto ben preciso: la moderazione.
Il Presidente statunitense ha difatti dato il proprio assenso alla concessione di massicci aiuti economici ai paesi dell’Africa, seppur ribadendo che gli stanziamenti andranno gestiti con trasparenza e dovranno essere finalizzati a rendere la popolazione autosufficiente ed auto sussistente. L’idea che ai finanziamenti si debbano associare precise responsabilità ed impegni è stata ripresa anche l’11 luglio nel discorso di Obama al Parlamento di Accra, Ghana, a sottolineare come ogni aiuto ai paesi poveri debba essere un incentivo per lo sviluppo e la democratizzazione, e non una pratica meramente assistenziale -tra l’altro poco rispondente alla tradizione americana.
Riguardo alle politiche di difesa, Obama si è impegnato per la riduzione degli armamenti, pur sempre in un’ottica di non proliferazione, e non di disarmo. In questo senso il Presidente statunitense ha ribadito che lo scudo europeo che tanto indispone Mosca verrà realizzato, a meno che l’Iran non abbandoni il nucleare (ipotesi quanto mai improbabile). Rispetto a quest’ultimo tema, la strategia degli Stati Uniti per l’Iran resta ancora quella del dialogo, seppur la volontà di mediazione di Washington non sembri destinata a durare ancora molto. Nonostante l’America cerchi ancora l’appoggio di Mosca sulla questione iraniana, Obama ha assicurato che se Teheran non rinuncerà al proprio programma nucleare verranno presi provvedimenti al G20 di Pittisburgh che si svolgerà il prossimo settembre.
Merita una nota a parte l’incontro del Presidente statunitense con il Papa, che ha visto emergere profonde affinità tra i due. Nonostante permangano alcune divergenze riguardo alla ricerca sulle cellule staminali, Obama ha in particolar modo approvato il monito del Santo Padre affinché il mondo occidentale persegua un sistema capitalista dal volto più umano, capace di alleviare –anche secondo il modello della dottrina sociale della Chiesa—le sofferenze di tutte quelle migliaia di persone che vivono nell’indigenza. Il Presidente si è anche impegnato a studiare le proposte del Pontefice per scoraggiare l’interruzione della gravidanza, pratica che Obama durante la sua Amministrazione vorrebbe ridurre.
In conclusione Barack Obama ha affascinato politici e personaggi appartenenti ad ogni ambito sociale adottando una condotta impeccabilmente bipartisan, esigendo e blandendo, ribadendo fermamente le proprie convinzioni seppur sempre con un sorriso –in altre parole, dimostrando quell’abilità diplomatica di cui l’America era stata fino ad oggi forse troppo carente.