Cattolici, dove eravate?
di Riccardo
Gotti Tedeschi
Cattolici timidi e timorosi, dove eravate quando Ferrara è passato?
Qualcuno di Voi lo ha elogiato, qualcuno di voi lo ha apertamente sostenuto
(a parole), ma quando si è trattato di esprimere un voto, ci siete cascati.
Sì, cari, ci siete cascati. Ha prevalso in Voi quella "ragion di Stato" ed
avete commesso lo stesso errore che avete per anni imputato alla parte
avversa: il machiavellismo. La passione sfrenata per il "minore dei mali",
certamente necessaria negli ultimi anni, vi ha distratto un poco negli
ultimi tempi, ed avete sottovalutato un'operazione politica davvero
rivoluzionaria (tanto che il NY Times ha elogiato Ferrara come la vera
novità).
Non mi permetto di giudicare il vostro voto, ma mi permetto di ricordarvi
che il voto a Ferrara certamente non sarebbe stato un voto politico quanto
quello al PDL o al PD, o comunque un'espressione a tutto tondo di una
volontà di indirizzo politico. E allora? So what?
Chissenefrega dell'indirizzo politico: non dimentichiamo che tanti errori
sono stati commessi da coalizioni "amiche" in passato, che molti valori sono
stati traditi apertamente, pubblicamente, e che molte persone di buona
volontà sono state estromesse dalle stesse coalizioni. Evidentemente non
(vi) è servito.
Credete che Ferrara si fosse candidato per vincere? Per essere un premier
alternativo a B. o V.? No, Ferrara ha chiesto un voto diverso, più
importante di tutti i voti espressi dai cattolici (e non cattolici) da
trent'anni a questa parte: ha chiesto di prendere una posizione, ci ha dato
l'opportunità di pronunciarci un'altra volta dopo quel nefasto referendum, e
l'ha chiesto universalmente, senza connotare questa come battaglia
"cattolica" (giustamente), bensì come appello all'intelligenza umana,
sensibile alle sorti della nostra civiltà. Lo ha fatto portandoci un dato:
in trent'anni di applicazione della legge 194, 5 milioni di italiani non
hanno visto la luce. Punto. Nonostante questo, nonostante le campagne di
protesta e le accese contestazioni da parte dei cattolici più convinti negli
anni passati, ecco che alle presenti elezioni sento parlare di voti (e
"indicazioni di voto") schierati a sostegno della coalizione X o Y, che
cercano di raccogliere consenso anywhere, ma senza proporre un'idea
altrettanto forte, e certamente senza sposare l'idea di Ferrara, che anzi
avrebbe ulteriormente diviso all'interno le stesse coalizioni.
Ed allora permettetemi di elogiare chi cattolico non è, ma ha compreso
l'importanza del monito di Ferrara, del coraggio che ha mostrato sfidando
l'establishment della politica italiana (destra o sinistra, no difference),
dell'impopolarità di cui ha goduto, della forza e della serena
determinazione che mai gli è venuta meno, e ha deciso di premiarlo. Per
portare un segnale di appoggio concreto, verificabile e ufficioso quale è il
voto nel processo di partecipazione popolare alla designazione dei
rappresentanti in Parlamento.
Non me ne vogliate, ma la vostra presa di posizione, per quanto "motivata",
assomiglia tanto alla riproposizione in chiave moderna del compromesso
storico. Tuttavia, in considerazione dell'importanza del tema, vitale e
prioritario rispetto a qualunque altro tema in termini di valori assoluti,
sarebbe geniale se il vittorioso Berlusconi offrisse a Ferrara il ministero
della sanità.
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