11 luglio 2007
COMUNICATO STAMPA
La relazione del parlamento europeo sulla
liberalizzazione dei mercati dell'energia elettrica e del gas
Mentre procede in Parlamento la conversione in legge del d.l. n. 73/07
(cd. Dl 1° luglio – che a quanto emerge dal calendario dei lavori il
provvedimento di conversione, al momento all’esame della X Senato, passerà
alla Camera dei Deputati tra il 30 e il 31 luglio, per essere poi approvato
entro il 3 agosto, prima della chiusura estiva.), il Parlamento europeo ha
approvato ieri (10/07) la relazione dell’eurodeputato spagnolo Alejo
Vidal-Quadras Roca (Partito Popolare) contenente la richiesta agli Stati
membri di rapida attuazione delle norme Ue sulla liberalizzazione dei
mercati dell’energia elettrica e del gas. Nella relazione (lett. A - X e nn. 46 a 58) si esprime innanzitutto
preoccupazione per il mancato recepimento da parte di ben 20 Stati membri
delle direttive per il mercato interno dell’energia e si invita la Commissione
ad adottare ulteriori provvedimenti in caso di abuso di posizione dominante e
a sorvegliare da vicino l’impatto delle concentrazioni sulla concorrenza, dato
il processo di consolidamento in corso che sta generando nuove, grandi imprese
energetiche multinazionali attive in un notevole numero di Stati membri e con
un elevato grado di integrazione verticale e di produzione di gas-elettricità.
Si sottolinea, infatti, che, come noto, “la proprietà pubblica riduce il
gioco della concorrenza nei mercati e la trasparenza per i potenziali
investitori”. Inoltre (n. 7 a 15), si sollecita l’incremento delle competenze e il
coordinamento delle autorità di regolazione nazionali. Al riguardo, il
Parlamento critica “l’interventismo eccessivo di taluni governi” nelle
decisioni adottate dalle autorità nazionali di regolamentazione, “in quanto
ciò mette a repentaglio il loro ruolo di autorità indipendenti”. Quanto alla reti (n. 2 a 6, 33 a 38), la relazione afferma che la
separazione della proprietà rappresenta “lo strumento più efficace per
promuovere gli investimenti nelle infrastrutture in maniera non
discriminatoria, un equo accesso alla rete da parte dei nuovi arrivati e la
trasparenza del mercato”. In questa luce si invita la Commissione a presentare
un’analisi dei costi della separazione della proprietà delle reti per gli
Stati membri, degli effetti previsti sugli investimenti in materia di
infrastrutture e dei benefici per il mercato interno e i consumatori. Il
Parlamento insiste poi sull’opportunità di non permettere ad alcuna impresa di
un Paese terzo di acquisire infrastrutture energetiche nella Ue, tranne nei
casi in cui esistono accordi di reciprocità. In relazione alle tariffe (n. 16 a 21) l’Europarlamento esorta gli Stati
membri a sopprimere gradualmente l’applicazione delle tariffe regolamentate
generalizzate (con l’eccezione delle tariffe di ultima istanza), “garantendo
al contempo la presenza di norme adeguate per proteggere i consumatori più
deboli”. Gli interventi sui prezzi dovrebbero essere ammessi solo per
controllare aumenti creati artificialmente. In relazione, infine, alla spinosa questione di contratti a lungo-termine
(n. 27 a 32), si riconosce che questo strumento, in particolare nel settore
del gas, è necessario per creare un clima favorevole agli investimenti e per
contribuire alla sicurezza degli approvvigionamenti, tuttavia il corretto
funzionamento del mercato esige che tali contratti non escludano i nuovi
entranti. Come si può agevolmente immaginare i richiami rivolti dalla relazione agli
Stati membri riguardano anche e soprattutto il nostro Paese.
Tocqueville-Acton Per informazioni: Francesco Prato,
Junior Fellow Tocqueville-Acton vai indietro |